Samsung Galaxy S25 Edge - Recensione

In queste settimane ho utilizzato come smartphone principale il Samsung Galaxy S25 Edge e, in questa recensione dettagliata, vi racconterò la mia esperienza diretta con il device, analizzandolo in ogni suo aspetto con l'obiettivo di raccontarvi come si comporta nell'utilizzo quotidiano.
Appena estratto dalla confezione, il Galaxy S25 Edge conquista subito per il suo design sorprendente. Si percepisce immediatamente che si tratta di un prodotto che punta tutto sulla portabilità: il corpo incredibilmente sottile, in titanio leggero e con doppia protezione in Gorilla Glass Ceramic 2, offre una sensazione di solidità mista a leggerezza che cambia radicalmente il rapporto con lo smartphone. Lo spessore ridottissimo – parliamo di appena 5,8 mm – e i 163g di peso fanno sì che il dispositivo quasi scompaia in mano o in tasca. Nelle prime ore d’uso, questa caratteristica colpisce più di qualsiasi specifica tecnica: telefonare, inviare messaggi, consultare social o persino lavorare con una mano sola è diventato fin da subito più piacevole e meno faticoso rispetto a molti top di gamma più pesanti e ingombranti. Viaggiando spesso, con tempi morti in treno e lunghe sessioni di scrittura su smartphone, ho apprezzato particolarmente la comodità e la praticità offerte da questo design: anche dopo ore non ho mai percepito l’affaticamento che avevo avvertito provando telefoni più spessi.
Analizzando lo schermo, la prima cosa che balza all’occhio è il notevole display Dynamic AMOLED 2X da 6,7 pollici. Personalmente ho sempre dato grande importanza alla qualità del pannello, spesso usandolo per editing fotografico, streaming video e qualche partita ai giochi 3D. In questo senso, la combinazione di risoluzione QHD+ e refresh rate adattivo fino a 120Hz mi ha letteralmente conquistato: i colori sono vividi, le immagini definite, la fluidità percepita scorrendo tra le pagine o guardando contenuti in movimento mi ha ricordato i migliori tablet. Affrontando l’uso in ambienti molto luminosi, ad esempio lavorando all’esterno in aeroporto o al parco, sono rimasta soddisfatto della luminosità di picco, anche se, devo ammetterlo, il rivestimento anti-riflesso non mi ha fatto impazzire, dandomi un po' di noia se utilizzato in pieno sole.
Sul piano delle prestazioni, durante le mie giornate fatte di multitasking, editing di documenti in cloud, videochiamate, sessioni social e gestione di foto e video ad alta risoluzione, il Galaxy S25 Edge non mi ha mai lasciato a piedi. Forte del processore Snapdragon 8 Elite for Galaxy e dei suoi 12GB di RAM, l’esperienza d’uso è perfettamente fluida: le app si aprono rapidamente, le transizioni sono scattanti e la gestione del multitasking è al livello atteso da un dispositivo di fascia premium. Persino durante qualche sessione di gaming con titoli esigenti in termini di risorse, le prestazioni sono rimaste costantemente alte, anche se dopo lunghe sessioni ho iniziato a percepire un leggero riscaldamento del retro – nulla di preoccupante o fastidioso, ma un chiaro effetto del design così compatto che lascia poco spazio alla dissipazione. Ovviamente, chi cerca un terminale dedicato al gaming o vuole il massimo della potenza per usi intensivi dovrà inevitabilmente accettare questo piccolo compromesso imposto dagli ingombri ridottissimi.
Samsung Galaxy S25 Edge: il top della potenza in uno smartphone incredibilmente sottile e leggero.
Un aspetto che mi ha colpito fin dai primi giorni d’uso è stato l’effettiva autonomia. Abituato a smartphone più capienti sul fronte batteria, mi sono chiesta quanto il modulo da 3.900 mAh potesse reggere nell’uso quotidiano reale. La risposta, maturata dopo settimane di test e giornate parecchio diverse tra loro, è che con un utilizzo moderato si arriva alla fine della giornata senza ansie, ma non si può pretendere di superare le 12 ore di utilizzo intenso senza ricorrere a una ricarica. Nel mio caso, lavorando costantemente tra Wi-Fi e dati mobili, alternando messaggistica, file di lavoro pesanti, chiamate e mappe, sono spesso arrivata a dover collegare lo smartphone alla presa già nel tardo pomeriggio, soprattutto in quei giorni in cui ho scattato molte foto o fatto chiamate prolungate. Le soluzioni di ricarica incluse – sia cablata a 25W che wireless a 15W – sono rapide il giusto, ma in questo campo la concorrenza cinese offre qualcosa in più. Certo, la gestione energetica tramite IA aiuta in situazioni standard, modulando consumi su base predittiva, ma il limite fisico della batteria si fa sentire durante gli utilizzi prolungati. Avrei davvero gradito avere una batteria decisamente più capiente.
Uno dei reparti da cui mi aspettavo molto – e in larga parte non sono rimasta delusa– è quello fotografico. Sono un grande appassionata di fotografia mobile e metto sempre alla prova il comparto fotocamera in ogni condizione: foto scattate in interni con scarsa luce, paesaggi in pieno sole, ritratti in controluce. La fotocamera principale da 200MP mi ha regalato scatti ricchissimi di dettagli e colori fedeli alla realtà, ben supportata in notturna dall’algoritmo Galaxy AI che migliora le scene buie evitando eccessi di rumore. In più di un’occasione, ho usato il telefono come unico strumento per immortalare momenti importanti, spesso ottenendo risultati che non sfigurano accanto a quelli di una compatta di fascia alta. Ho però sentito la mancanza di un vero teleobiettivo ottico: il crop digitale, benché migliorato, non può sostituire la resa naturale e definita di uno zoom periscopico. L’ultra-grandangolare da 12MP si è dimostrata ottima per foto di gruppo e paesaggi, con un campo visivo ampio, benché soffra come sempre al calare della luce. Interessante anche la selfie cam da 12MP, utile sia per contenuti social che per video call di lavoro, con filtri e ottimizzazioni automatiche gestite dall’IA Samsung che donano naturalezza e luminosità al volto senza esagerare.
A livello software, il Galaxy S25 Edge offre probabilmente una delle esperienze d’uso più complete e comode che abbia mai sperimentato. L’interfaccia One UI 7 basata su Android 15 si conferma, secondo me, la miglior personalizzazione oggi in circolazione: razionale, chiara e ricca di strumenti avanzati ma facilmente accessibili. Ho trovato la nuova Now Bar e le funzioni di Galaxy AI davvero utili per aumentare la produttività: estrarre informazioni da più app, creare riassunti automatici, personalizzare promemoria e workflow cross-app sono ormai azioni quotidiane e la semplicità d’uso è aumentata anche grazie all’integrazione di Gemini Live. La promessa di sette anni di aggiornamenti, tra sicurezza e nuove funzionalità, vi farà dormire sogni tranquilli, perchè siamo di fronte ad un device che vi potrà accompagnare per molto tempo, dotandovi di strumenti sempre aggiornati e al passo con le novità.
Nelle settimane di utilizzo, ho testato a fondo la connettività, sfruttando sia la ricezione 5G in giro per l’Italia sia le nuove reti Wi-Fi 7 negli uffici e negli spazi pubblici più avanzati. Anche con Dual SIM e combinando eSIM e nano SIM diverse, non ho riscontrato nessun tipo di instabilità. Il passaggio da una rete all’altra è stato sempre rapido, efficace e privo di disconnessioni inattese. NFC, Bluetooth 5.4 e USB-C 3.2 hanno garantito sincronizzazione rapida e trasferimenti senza intoppi tra device diversi come auricolari wireless, orologi smart, PC e stampanti.
C’è però un aspetto che non posso non sottolineare, ovvero la qualità audio: lo spessore ridotto dello smartphone sacrifica inevitabilmente la profondità e la spazialità dei bassi; infatti nella riproduzione musicale ad alto volume o guardando film senza cuffie, la resa degli alti tende a prevalere, mentre la potenza rimane solo nella media. Per me, che spesso ascolto podcast e qualche brano durante l’attività fisica o in viaggio, si tratta più di una piccola rinuncia che potrebbe lasciare delusi.
Forse l'unico vero suo punto negativo è il prezzo: parliamo di uno smartphone che parte da 1.299 euro per la versione da 256GB fino a 1.419 euro per la 512GB. Il mio consiglio è quello di valutare bene i pregi e i difetti che vi ho descritto sopra per valutarne l'acquisto, oppure aspettare che il prezzo scenda un po' e buttarsi ad occhi chiusi verso uno smartphone che di soddisfazioni ne può dare tante.
In sintesi, dopo aver vissuto fianco a fianco col Galaxy S25 Edge tra lavoro, spostamenti, viaggi, momenti di svago e scatti dell’ultimo secondo, posso dire che rappresenta quel tipo di smartphone che non passa inosservato, sia nella vita reale che tra gli appassionati di tecnologia. Il suo punto di forza, almeno per quanto mi riguarda, è la capacità di innovare sul fronte del design e della portabilità, pur mantenendo elevate prestazioni e un’esperienza d’uso completa grazie a un software maturo e sempre aggiornato. Non è il candidato ideale per tutti: richiede consapevolezza dei propri bisogni, una certa disponibilità economica e la volontà di accettare i compromessi imposti dalla sottigliezza da record. Per la mia esperienza personale, però, il Galaxy S25 Edge si è rivelato una scelta azzeccata, perfetta per chi ama distinguersi e avere il meglio della tecnologia Samsung in formato compatto, senza rinunciare all’eleganza e alle prestazioni che solo i top di gamma sanno offrire.